mercoledì 7 febbraio 2007
Mediterraneo
I tramonti mi piacerebbe vederli con mia madre, e una donna che amo magari, poi invece le notti mi piacerebbe passarle da solo...da solo, insomma...magari con una bella troia, che è meglio che da solo."
Mediterraneo - Gabriele Salvatores (1991)
Il quesito della...Gina
martedì 6 febbraio 2007
Taxi driver
lunedì 5 febbraio 2007
Giochino
Fissate per circa 20 secondi la crocetta che si trova al centro dell'immagine di sinistra. Spostate poi gli occhi sulla crocetta disegnata nel riquadro di destra. Vedrete comparire la stessa immagine in negativo: un volto nero su fondo bianco. La visione dura pochi secondi ma può essere prolungata battendo due o tre volte le palpebre. Le crocette aiutano a fissare a lungo lo sguardo su uno stesso punto.
59 %
SESSO: LE ITALIANE PRIME IN EUROPA FANNO SESSO PIU' FREQUENTEMENTE
ROMA - Le italiane sono le donne europee che fanno più spesso l'amore. A stabilire l'invidiabile primato è uno studio reso noto oggi a Berlino dalla Società Europea di Contraccezione, in occasione della presentazione di "Yasminelle", una nuova pillola anticoncezionale a basso dosaggio di estrogeni che promette di non avere effetti collaterali. Secondo l'indagine, condotta su 12mila donne europee fra i 15 e i 49 anni, il 59% delle italiane ha più di un rapporto sessuale a settimana: la media più alta del Vecchio Continente. Seguono le ceche (57%), le russe(56%), le francesi (55%) e le spagnole (54%). Ultime le donne austriache, di cui solo il 38% ha dichiarato di fare l'amore una o più di una volta a settimana.
Ho capito...ma con chi??
"...l'Italia con le bandiere, l'Italia nuda come sempre,
l'Italia con gli occhi aperti nella notte triste,
viva l'Italia, l'Italia che resiste."
F.De Gregori
domenica 4 febbraio 2007
Freccia
"Credo nelle rovesciate di Bonimba, e nei riff di Keith Richards.
Credo al doppio suono di campanello del padrone di casa che vuole l'affitto ogni primo del mese.
Credo che ognuno di noi si meriterebbe di avere una madre e un padre che siano decenti con lui almeno finché non si sta in piedi.
Credo che un'Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa.
Credo che non sia tutto qua, però prima di credere in qualcos'altro bisogna fare i conti con quello che c'è qua, e allora mi sa che crederò prima o poi in qualche dio.
Credo che se mai avrò una famiglia sarà dura tirare avanti con trecento mila al mese, però credo anche che se non leccherò culi come fa il mio caporeparto difficilmente cambieranno le cose.
Credo che ci ho un buco grosso dentro, ma anche che il rock n' roll, qualche amichetta, il calcio, qualche soddisfazione sul lavoro, le stronzate con gli amici, beh, ogni tanto questo buco me lo riempiono.
Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso, e credo che da te non ci scappi neanche se sei Eddie Merckx.
Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri, perchè comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri."
Radiofreccia
Luciano Ligabue
(1998)
sabato 3 febbraio 2007
Come Dio...propone
Questo è un brano non molto significativo nella storia, come un discorso ascoltato in un ristorante al tavolo vicino in attesa di sederti, che ti colpisce.
Siamo lontani da” Ti prendo e ti porto via”, ho letto da qualche parte "un passo indietro", diciamo anche un paio.
G.
L'uomo che non c'era
“ED CRANE: Frank, i capelli. Ti fai mai delle domande?
FRANK RAFFO: Che vuoi dire?
ED: Non lo so, è che continuano a spuntare, continuano a crescere.
ED: No, non capisci. Continuano a crescere, sono parte di noi… e noi li tagliamo e li buttiamo.
L'uomo che non c'era - Joel Coen (2001)
venerdì 2 febbraio 2007
La benefattrice smemorata
"Resta incinta e chiede il test di paternità a sei calciatori.
La donna ha chiesto il test a metà della squadra di calcio e a un paio di assessori comunali
BOLZANO
Per scoprire chi è il padre di suo figlio ed ottenere il necessario per il mantenimento del piccolo, una cameriera della Val Venosta, in Alto Adige, ha fatto ricorso ad un avvocato ed a metà della locale squadra di calcio, oltre che ad un paio di assessori comunali, è giunta ora la richiesta di sottoporsi ad un test di paternità.
A raccontarlo, il quotidiano in lingua tedesca di Bolzano Tageszeitung. La vicenda - scrive il giornale - è avvenuta in un paesino della vallata che si diparte dalla cittadina termale di Merano.
La giovane donna - cameriera al Bar dello sport - dopo avere avuto il figlio ha chiesto il controllo della paternità su una decina di compaesani, tra loro anche sei calciatori, un paio di politici ed un noto imprenditore della zona."