lunedì 8 agosto 2016

Mekoyones



La Storia della Mykonos turistica come la conosciamo oggi comincia nell'Estate del 1963 quando Jaqueline Kennedy ospite dell'armatore Aristotele Onassis vi sbarca e si innamora del dedalo delle vie della città ma soprattutto del Pellicano Petros, la mascotte dell'isola. Jackie si innamorò della sua storia, trovato ferito e adottato da una famiglia di pescatori a cui si affezionò e non se ne distaccò più.
Mykonos divenne così una delle mete preferite della moglie di John Kennedy che rilanciò la fama dell'isola, in seguito frequentata anche da Brigitte Bardot, Marlon Brando e Grace Kelly.
Quando Petros morì nel 1986 Jacqueline, regalò un nuovo pellicano di nome Irene.



Mykonos, è un gran posto.

Conosco tanta gente che vi è stata e a seconda delle età e delle stagioni hanno fatto esperienze diverse ma sono tutti stati d'accordo nel considerarla tale.
Certo probabilmente nessuno ha mai sbagliato momento perché questo sarebbe un errore che potrebbe impedirti di collocare il ricordo tra quelli positivi. Veniamo a noi, giovani adulti non avvezzi a festeggiamenti senza soluzione di continuità, che decidono di andare a passare qualche giorno al mare a maggio, in Grecia...ottima scelta, le strutture ricettive sono armate al punto giusto ma la gente è poca, pochissima credo, rispetto all'abitudine dell'isola.
Partiamo il primo mercoledì di maggio all'alba...il volo dell'easy jet prenotato qualche tempo prima, ad un prezzo super, parte alle 6:00...sorvoliamo sull'orario... ottimo volo di un paio di ore e alle 9:15 ora locale atterriamo giusto in tempo per salire sul pulmino che l'hotel ha gentilmente inviato a prenderci. Una decina di minuti e siamo in albergo, l'isola è molto piccola e la località che abbiamo scelto, Platys Yalos è vicina all'aeroporto. L'Hotel Argo, di recente costruzione, è molto bello, le stanza sono della giusta dimensione, la nostra si affacciava su mare e piscina, e accoglienti, asciugamani e set da toilette vengono cambiati ogni giorno, così come i teli da spiaggia che sono gratuiti e cambiati ad ogni richiesta.
La colazione è superlativa e viene servita sotto una bella veranda a lato della piscina, cosa che abbiamo subito modo di constatare perché una partenza al mattino presto ha i suoi vantaggi, a patto che all'arrivo ci sia ad accoglierti gente gentile e affabile come avremmo poi modo di considerare i greci, e l'orario di arrivo ci da la possibilità di godere di una vigorosa seconda colazione.
Facciamo un sopralluogo alla vicinissima spiaggia e dopo aver sistemato le valige ci rilassiamo in spiaggia fino al pomeriggio inoltrato. L'impressione è buona, la spiaggia è molto bella, lettini gratuiti a patto di consumare qualcosa, e qualche ristorantino/bar carino.

Ano Mera
Mykonos
 Il giorno successivo è brutto tempo, non è una condizione abituale nell'isola. Prendiamo una Panda bianca a noleggio e giriamo un po' l'isola. Le spiagge sono tutte belle, simili, e...deserte. All'interno dell'isola in un paesaggio brullo mediterraneo raggiungiamo Ano Mera, un borgo molto piccolo ma carino posto proprio al centro di Mykonos, vale una breve visita solo se la giornata non ti offre nulla di meglio. Nel pomeriggio sia alla Chora, cos' i locali chiamano la città capoluogo. Parcheggiamo al vecchio porto, in un grande parcheggio free all'estremità ovest dell'agglomerato e facciamo una lunga passeggiata fino ai mulini a vento, la cittadina è molto carina e suggestiva, in particolare la zona denominata Little Venice, piacevole davvero con i suoi localini e negozietti.
I giorni rimanenti passano placidi tra aperitivi sul mare, bagni di sole e nell'acqua ghiacciata, fino all'ultima sera quando scoviamo un posto stupendo per la cena Nikolas Taverna a Paraga una località vicina che raggiungiamo a piedi lungo una scogliera assieme al nostro nuovo amico Guido, a goderci una splendida cena davanti ad uno spettacolare tramonto.



Mykonos è il set delle riprese del prevedibilissimo film del 2007 prodotto da Tom Hanks "My Life in Ruins" di Donald Petrie, di cui non cito il titolo italiano per pudore.

Vi lascio con una clip del mio film girato in Grecia preferito Mediterraneo di Gabriele Salvatores del 1991, buona visione!


Dall'Enciclopedia Italiana (1934)...
MICONO (A. T., 82-83). - Una delle Cicladi (gr. Μύκονος), a SE. di Tino, da cui è separata per mezzo del canale che porta il suo nome. È larga (da O. a E.) 16 km., lunga (da N. a S.) 10; misura poco meno di 90 kmq. (secondo alcuni 86). È costituita da un blocco di granito (altezza massima 377 m.), roccioso, senza alberi né acqua, sfruttato soprattutto come pascolo (capre; rinomati i formaggi). Vi si produce poco orzo, uva e qualche frutto. Costituisce, con le due isole di Delo, Tragonẽsi e Stapódia, un comune compreso nell'eparchia di Sira: contava 3014 ab. nel 1920, 3153 nel 1928. L'unico centro notevole è Mýkonos, all'estremità occidentale dell'isola (1665 ab. nel 1928).

giovedì 28 luglio 2016

Belgio Belgium Belgique België

Liegi-Leuven-Mechelen-Anversa-Gent-Bruges----Strasburgo

In un caldo giorno di agosto stanchi e depressi dalla prospettiva di non staccare...riusciamo a ritagliarci qualche giorno, e decidiamo di andarcene per una piccola vacanza.
Decidiamo di partire destinazione Belgio con la nostra piccola Mini, 5 notti, escludendo Bruxelles... purtroppo.

Primo mattino, si parte, destinazione Liegi, sono quasi 1000 km, ma pensiamo che un'iniziale tappa lunga ci consenta di guadagnare una giornata. Dopo esserci procurati la famigerata vignetta alla frontiera di Chiasso (40chf) attraversiamo la Svizzera, le sue montagne, i suoi limiti di velocità e i suoi lavori in corso, interminabile.... arrivati a Basilea entriamo in Francia direzione Mulhouse-Colmar-Strasburgo (A35 in Alsazia l'autostrada è gratuita, antico retaggio tedesco), quindi Metz poi verso il Lussemburgo (Autostrada gratuita così come in Belgio), entriamo in Belgio, Bastogne, Liegi, eccoci arrivati.

Liegi
La città ci appare subito grigia e un po' perdibile, ma siamo arrivati dopo 970km e siamo felici il nostro albergo poi (Amosa Liege) è nuovissimo molto bello nella zona centrale più carina possibile, proprio a fianco del parcheggio St.Denis dove lasciamo la macchina. Dopo un piccolo ristoro ceniamo in uno dei tanti locali nella vicina Place du Marchè.

2°Giorno

Dopo una simpatica colazione in place St.Etienne, partiamo subito per Leuven.
un giretto in centro dove ammiriamo lo splendido palazzo del municipio nella Grote Markt nel vicino centro informazioni turistiche ci aggiorniamo e ci dirigiamo verso il vicino (1 km di cammino dal centro) Groot Begijnhof, un piccolo villaggio all'interno della città con casette vette e conventi risalenti al 13 secolo, un tempo adibito a residenza per suore e beghine, e ora acquisito dall'università di Leuven che ne ha fatto il suo campus con residenze per studenti fuori sede, davvero imperdibile. Questo tipo di struttura è tipica di
tutta la regione dei Paesi Bassi, e questa in particolare pare sia la più grande e meglio conservata.
Oude Markt -Leuven
Continuando a passeggiare per la cittadina ci ritroviamo nella Oude Markt, bellissima dove ci permettiamo una birretta in uno dei tanti bar che la circondano.

Ora ci dirigiamo a Mechelen che dista appena 25 km. Parcheggiamo in un silos e lungo la via Ljzerenleven, molto carina, raggiungiamo la Grote Markt, molto bella, qui vediamo subito il bellissimo municipio (Stadhuis) particolare nell'essere composto da tre strutture differenti, a questo fa da contraltare l'imponente cattedrale di San Rombaldo (Melandri...Sint Romboutskathedraal) la più importante cattedrale cattolica del Belgio, esempio più alto di Gotico Brabantino, ha come pezzo forte il campanile, usata anche come torre civica (Belfort/Beffroi), un' imponente struttura che domina tuta la città di quasi 100 metri di altezza, inclusa nella lista dei patrimoni UNESCO insieme ad altri campanili e torri di
Belgio e Francia.
St.Romboutstoren
Salirci è faticoso, non solo dopo aver frainteso il numero degli scalini all' info-point (sono 538...quai tutti molto ripidi) e quindi esserci mangiati una porzione gigantesca di patatine fritte...come abbiamo fatto noi, ma bellissimo, dall'alto si vede fino a Bruxelles, e l'interno è molto interessante. Completiamo il giro della città comprendendo anche il locale Begijnhof, che non è bello com quello visto in mattinata, e torniamo a Liegi, albergo 2 passi e poi cena.
Salutiamo senza nostalgia la città grigia e poco attraente, specie confrontandola con le meraviglie che vedremo da qui a qualche giorno.

Uscendo dal centro mi tornano alla mente le location dove sono ambientati i bei film dei fratelli Dardenne, non certo utilizzate per mostrare le bellezze locali... sembra che Liegi venga facilmente utilizzata per mostrare un posto urfido da cui fuggire, come anche nel bellissimo "Un sapore di ruggine ed ossa" di Jacques Audiard del 2012.

3°giorno

Un'ora e mezza di strada e siamo ad Anversa. La città più grande del nostro tour. Troviamo un grande parcheggio a piani in centro. Raggiungiamo la Groten Markt bellissima con lo splendido municipio esempio di architettura manierista, la fontana del mitico Silvio Brabone e le antiche case delle Corporazioni, proseguiamo per la vicina Handschoenmarkt, la piazza della fenomenale Cattedrale di Nostra Signora. Ora percorrendo la Suikerrui raggiungiamo il lungo fiume fino alla fortezza medievale Het Steen, il castello di Anversa. La giornata è bellissima ci perdiamo a girare per il centro che vale davvero la pena di essere visto e ci concediamo una discreta scarpinata fino alla stazione ferroviaria che, dice la guida: ...con la sua facciata neogotica, l'ampio atrio centrale e la cupola dalle proporzioni armoniose...è stata definita da Newsweek una delle cinque stazioni più belle al mondo... .

Un'altra oretta scarsa e arriviamo a Gent/Gand, abbiamo molte aspettative che non verranno disattese.
Gloriosa città ora è la terza del Belgio per abitanti ma attorno all'anno 1550 escludendo l'Italia era seconda solo a Parigi tra le città più popolose.
Parcheggiamo nella bella piazza Vrijdag e consumiamo un'immancabile birra in uno dei locali che la circondano. Attraversando la Werregarensteegg, una vietta pedonale completamente piena di graffiti ed in continuo mutamento, arriviamo allo Stadhuis, e quindi alla  Sint.Baafskathedral al cui interno è conservata la pala d'altare di Van Eyck del 1432 che venne requisito da Hitler nel 1942 per essere esposto nel suo ipotetico e fantasmagorico museo di Linz, provvisoriamente nascosto in una miniera di sale, ritrovato dai Monuments Men dell'omonimo film di George Clooney del 2014, e infine restituito al Belgio alla fine della guerra. Davanti alla cattedrale si erge il maestoso Belfort, il più bello, con la sua banderuola raffigurante un dragone che si erge sulla cima, poi la piazza Kortemunt piena di persone ma non abbastanza da dare fastidio, da li, lungo il fiume e i bellissimi canali fino al castello Gravensteen nel quartiere di Patershol.

Una cinquantina di km ci separano da Bruges che raggiungiamo verso sera.
Nel 1980 quando ero un bambinetto di sei anni feci un viaggio in Europa con i miei genitori e mia sorella sulla nostra BMW bianca; pernottammo a Bruges e il caso ha voluto che a distanza di trentacinque anni tra le centinaia di alberghi della città scegliessi proprio lo stesso, senza saperlo.
L'Europ Hotel è praticamente in centro, si affaccia sul canale dopo un ponticello in una posizione davvero suggestiva. La parte romantica purtroppo però si esaurisce oltrepassando l'ingresso, la scorbutica receptionist, probabilmente la proprietaria, mi presenta subito un disguido che ha cancellato la nostra prenotazione, problema che però risolviamo subito. L'aspetto della hall sicuramente non è cambiato rispetto ad allora, e ahimè neanche le stanze sono state rimodernate.
Ci ristoriamo nella nostra antiquata sistemazione per un bel giro in centro, un aperitivo nella vicina Eiermarkt, e una cena in un locale di via Philpstock, non prima di aver visto la piazza centrale, Markt, che dista pochi minuti a piedi.
È bellissima, anche se parzialmente rovinata da un capanno di plastica nel mezzo per non so quale manifestazione, dominata dal suo maestoso Belfort, attore protagonista del bellissimo "In Bruges" di Martin McDonagh del 2008, storia di due killer inglesi in crisi, uno di coscienza, uno di mezz'età, che vengono mandati dal loro capo a Bruges in "vacanza forzata".


"Sembra uscita da una cazzo di fiaba, no? Come fa una città uscita da una cazzo di fiaba a non essere l'ideale per qualcuno?
I cigni… ci sono ancora? Come cazzo fanno i cigni a non essere il cazzo di ideale di qualcuno?"


"cazzo ragazzi, forse e' questo l'inferno! Dover passare l'eternita in questa cazzo di Bruges!"






4°giorno


 Questa giornata è dedicata totalmente a Bruges, meta principale
della nostra vacanza.
La mattina ci tonifichiamo con un'ottima colazione che oltre alla posizione è l'unico altro lato positivo del nostro albergo. Una breve passeggiata per il centro storico, che è tutto incantevole, e raggiungiamo il Burg, una piazza vicinissima al Markt su cui si affacciano tre edifici collegati tra loro il Brugse Vrije, lo Stadhuis e la Basilica del Sacro Sangue al piano superiore e la cappella romanica posta sotto che visitiamo. Dice la guida ...Un grazioso passaggio (Blinde Ezelstrat,"strada dell'asino cieco") conduce fuori da Burg e attraversa il pittoresco canale: prima di entrare, voltatevi a dare ancora un'occhiata alla piazza... così facciamo e
ci imbarchiamo su una barchetta per un giro
di 45 minuti circa sui canali, molto, molto bello.
Torniamo sulla terra ferma e, attraversando un mercatino sulle rive del canale, fino alla chiesa di Nostra Signora, dove è conservata la Madonna con bambino di Michelangelo, unica statua portata fuori dall'Italia quando l'artista era ancora in vita.


Consiglio di prendere un aperitivo, fare una pausa birretta o anche solo una visita al Beer Wall, un posto fichissimo dietro al Belfort, noi lo facciamo e poi raggiungiamo con una passeggiata il Begijnhof.






5°giorno

Salutiamo a malincuore Bruges e con una lauta colazione il temibile Europ Hotel, e partiamo. La giornata è senza sole ne traffico e ci dirigiamo in Lussemburgo sfiorando Bruxelles.



Luxembourg City è carina anche se dà l'impressione essere tutto artefatto, un po' come Monte-Carlo.

Parcheggiamo in Plateau de St.Esprit, Place de la Costitution dove una serie di hostess turistiche di indicano cosa poter fare, saliamo verso il piccolo centro, rue de l'Eau e place Clairefontaine e poi lungo la Corniche da cui si gode una suggestiva vista della città bassa.
La giornata è davvero molto calda.

Dopo aver fatto il pieno, qui il gasolio costa molto meno, ci dirigiamo verso Strasburgo percorrendo a ritroso la strada che abbiamo fatto all'andata.






Arriviamo a Strasburgo, è la quarta volta che vengo qua e credo che in qualche modo sia uno dei miei posti preferiti, è bellissima ovviamente, ed è un punto strategico per ogni viaggio in Europa continentale data la sua centralità.


Check-in all' Hotel Du Dragon è molto bello. Una piccola sosta e andiamo subito alla cattedrale, fantastica il suo campanile è la torre storica più alta d'Europa (142 m), e dal 1647 al 1874 è stata l'edificio più alto del mondo.
Cerchiamo di prendere il battello ma la coda ci scoraggia. Giro in centro birra al Cafè d'Italie e poi in place Kleber. quindi un imperdibile giro alla Petit France, il quartiere è così chiamato perché destinato alla fine del XV secolo, ad accogliere i malati di sifilide "il male francese". Ceniamo alla Creperie Le Moulin du Diable vicino al fiume, molto carino. Un giro in notturna della Grande Île, dove possiamo ammirare i giochi di luci e le proiezioni sulle due pareti della Cattedrale e ci ritiriamo.



6°giorno

La colazione del Du Dragon è davvero degna di nota, mangiamo e ci presentiamo all'imbarco del Batorama e prenotiamo quello delle 10.
È molto interessante il giro in battello perché arriva fino alle istituzioni europei passando vicino ai ponti coperti attraverso due chiuse, veramente imperdibile, se ti piace il genere!

Suggerisco un film carino ambientato quasi tutto nel centro di Strasburgo; è una pellicola francese con protagonisti Stefano Accorsi e Neri Marcorè, molto bravo, e una straordinaria Anouk Aimée, si tratta di Tous Les Soleils di Philippe Claudel del 2011.

Finita la vacanza partiamo alla volta di casa attraverso l'infinita Svizzera.



La nostra Playlist


  1. Sugar man - Sixto Rodriguez
  2. Blue Oyster Cult - (Don't feel) The reaper
  3. Heart - Dreamboat Annie
  4. Claudia Mori - Non succederà più
  5. Billie Joel - Piano man
  6. Lily & Madeleine - Come to me
  7. Nicolò Fabi - La canzone di Anna
  8. Lou Reed - Coney Island Baby
  9. Riccardo Sinigallia - Che non è più come prima
  10. Mumford & Sons - Home
  11. Jim Croce - Time in a Bottle
  12. Bianco e Levante - Corri corri
  13. dEus - Instant street
  14. I profeti - Era bella
  15. Cate Le Bon - Are you with me now
  16. Alunni del Sole - Concerto
  17. Family of the year - Hero
CIAO!

mercoledì 6 luglio 2016

lunedì 29 febbraio 2016

Oscar 2016 meglio tardi che mai...



Il mio tradizionale commento con corredo di classifica agli oscar "appena assegnati".
Erano anni che non capitava, ha vinto il film che ho preferito tra i candidati alla miglior pellicola, certo scartabellando tra i nominati tutti ci sarebbero altri titoli più meritevoli, ma tant'è.
Spotlight è un gran film con grandi attori in particolare Mark Ruffalo e Liev Schreiber, ben girato da un bravo regista quale si è rivelato Tom McCarthy, di cui segnalo i bellissimi, L'Ospite Inatteso del 2007 e Mosse Vincenti del 2011; Velo pietoso steso sul classico abominio del titolo italiano che all'originale (Spotlight è la rubrica di approfondimento del Boston Globe curata dalla squadra che pubblica l'inchiesta sui preti) aggiunge "Il Caso...".
The Revenant è un film che mi sarei perso volentieri ma il clamore che si è creato attorno mi ha obbligato a vederlo, e tutto sommato non è stato spiacevole, è molto lungo ma scorre bene i paesaggi e le scene sono molto belli e ben girate, attori normali anche Leonardo Di Caprio, premiato con un meritato oscar alla carriera, pur non essendo mai stato un fenomeno ha fatto il suo. Pensavo peggio.
The Big Short é la classica pellicola americana dove star si camuffano un po' e si incrociano in più storie per raccontarne solo una, che in questo caso è piuttosto complicata e anche un filo fuori tempo massimo, quasi come questo post. Sullo stesso tema consiglierei Margin Call del 2011 che ho preferito.
The Martian è una discreta cagata ma tutto sommato è molto divertente, vale un po' il discorso fatto su Gravity un paio di anni fa che però è molto meglio, e cioè che nel pattume della proposta cinematografica degli ultimi anni, forse sarebbe stato il più meritevole di vittoria, ecco, se Di Caprio e Matt Damon si fossero invertiti i ruoli, questo avrebbe vinto e quello non avrebbe neanche partecipato...
Brooklyn è molto molto carino ma è stato inserito tra i papabili come tappabuchi, come Room probabilmente, che però manca.
Bridge of Spies è il canonico Spielberghanks senza infamia ne lode, grandissimo Mark Rylance attore Shakespeariano premiato come non protagonista, che ho avuto il raro onore di poter vedere recitare più e più volte a teatro a Londra e a Broodway...non è vero!
Questi sono i candidati a miglior film che con l'aggiunta di Mad Max che non ho visionato, danno luogo a questa classifica:


  1. Spotlight
  2. Brooklyn
  3. The Martian
  4. Bridge of Spies
  5. The Revenant
  6. The Big Short
Per quanto riguarda le altre produzioni prese in considerazione dall'Academy, ma non per il miglior film, quella che sicuramente ho preferito, che si piazza una spanna sopra a tutti gli altri e che però è vittima dell'ostracismo di Hollywoodland è di sicuro The Hateful Height, super!
Carol è un film molto delicato ben recitato oltre che dalla stupenda, pur senzatette Rooney Mara anche da Cate Blanchett che non amo, ma ho scoperto avere una voce non doppiata stupenda. Fotografia Favolosa.
The Danish Girl è pesantissimo mal riuscito e di una certa inutilità, Eddie Remayne è estremamente lezioso, e non mi è piaciuto, mentre Alicia Vikander, altra senzatette, è stupenda.
Trumbo, bello ma pensavo meglio, grandissimo Brian Cranston.
45 anni, grandi attori, grandissimi, campagna inglese del Norfolk grigia e indimenticabile.