mercoledì 12 febbraio 2014

La stanza del vescovo di Dino Risi 1977

Lago Maggiore 1946, Temistocle Mario Orimbelli (Ugo Tognazzi) è un ex militante del partito fascista, che vive da mantenuto con la moglie Cleofe Berlusconi di cui è un succube-ribelle, e la giovane cognata Matilde (una bellissima Ornella Muti).
Sul molo del paesino vicino alla loro bellissima villa, un giorno, Temistocle incontra Marco Maffei appena tornato dopo essersi nascosto in Svizzera dalla guerra. Tra i due si crea un rapporto di complicità da subito, Temistocle, godereccio istrionico e inaffidabile, vede in lui una fuga dalla solita vita al giogo della famiglia della moglie, dapprima lo ospita in casa, nella stanza del vescovo che dà appunto il titolo al film, e quindi intraprende con lui una piccola vacanza non priva di avventure galanti.
La storia prosegue coinvolgendo la bella cognata in una sorta di triangolo e varie gag del miglior Tognazzi "sporcaccione" ad un finale molto particolare ed inaspettato.
Dal romanzo di Piero Chiara un film a cui non pesano i quasi quarantanni, che gli amanti del cinema italiano ameranno e i fans di Ugo Tognazzi non possono non aver già visto. Da vedere.


Patrick Dewaere con Ugo Tognazzi
La parte di Marco è interpretata da Patrick Dewaere un attore francese sconosciuto, almeno a me, fino ad ora, e sicuramente a molti della mia generazione. Promettente, bravo e bello, è stato molto popolare ed ebbe molto successo soprattutto nel suo paese negli anni '70, nonostante questo venne trovato morto suicida nel suo appartamento di Parigi nel 1982. Dall'anno successivo gli è stato intitolato un premio, il "Patrick Dewaere Award"che ricompensa ogni anno le promesse del cinema francese.

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