martedì 23 ottobre 2007

Le mie parole...


Questa è una canzone meravigliosa, una di quelle che avrei voluto scrivere io...non è proprio passata inosservata qualche anno fa, tuttavia non molti la conoscono, come non molti conoscono il suo autore Gino de Crescenzo in arte Pacifico.

le mie scarse possibilità mi impediscono di mettervela a disposizione in audio, ma credo che non sarà difficile da trovare.

Buon...ascolto...

"Lemie parole" di Pacifico
Le mie parole sono sassi,
precisi e aguzzi, pronti da scagliare,
su facce vulnerabili e indifese,
sono nuvole sospese,
gonfie di sottintesi,
che accendono negli occhi infinite attese
sono gocce preziose,
indimenticate,
a lungo spasimate e poi centellinate,
sono frecce infuocate che il vento o la fortuna sanno indirizzare
Sono lampi dentro a un pozzo,
cupo e abbandonato,
un viso sordo e muto che l'amore ha illuminato,
sono foglie cadute,
promesse dovute, c
he il tempo ti perdoni per averle pronunciate
sono note stonate,
sul foglio capitate per sbaglio,
tracciate e poi dimenticate,
le parole che ho detto,
oppure ho creduto di dire,
lo ammetto

strette tra i denti,
passate,
ricorrenti,
inaspettate,
sentite o sognate…
Le mie parole son capriole,
palle di neve al sole,
razzi incandescenti prima di scoppiare,
sono giocattoli e zanzare,
sabbia da ammucchiare,
piccoli divieti a cui disobbedire,
sono andate a dormire,
sorprese da un dolore profondo che non mi riesce di spiegare
fanno come gli pare,
si perdono al buio per poi continuare
Sono notti interminate,
scoppi di risate,
facce sovraesposte per il troppo sole,
sono questo le parole,
dolci o rancorose,
piene di rispetto oppure indecorose
Sono mio padre e mia madre,
un bacio a testa prima del sonno un altro prima di partire,
le parole che ho detto,
e chissà quante ancora devono venire…
strette tra i denti
risparmiano i presenti,
immaginate,
sentite o sognate,
spade,
fendenti,
al buio sospirate,
perdonate,
da un palmo soffiate

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