martedì 19 giugno 2007

Cunnilingusville



Una bambina mi ha rifilato un calcio.
"Ma che cazzo...?"ho fatto,abbasando gli occhi su una bimba cinese con lo zainetto in vinile di Hello Kitty.
Lei si è messa a ridere , dopodichè mi ha sferrato un altro calcio, più forte.
Io ho guardato i suoi genitori, ma entrambi avevano lo sguardo spento, lontano. L'espressione rassegnata dei genitori anziani che per sbaglio hanno avuto un figlio in tarda età.Probabile che il loro angioletto gli avesse presi a calci fino a farli svenire, e ora non ci facevano più caso.
Io però ci facevo caso eccome. E la cosa non mi divertiva affatto.
"Piantala" ho detto, chinandomi su di lei e parlando alla sommità della sua testa. "Non darmi calci."
Lei me ne ha mollato un'altro.
Piccola stronza. Mi sono abbassato. " Parli inglese?"ho chiesto, gentilmente. Sorridendo. "Parli inglese, passerottino?"
Lei ha fatto di si con la testa, ha ridacchiato e mi a pestato le dita dei piedi, che spuntavano dai sandali.
Io ho instantaneamente smesso di sorridere, quindi ho socchiuso gli occhi. Le ho sussurrato:"Tu dammi un altro calcio, piccola succhiacazzi, e una volta saliti in barca io piglio tua madre e la butto in mare, così crepa. E poi picchio tuo padre. E a quel punto il tuo nuovo papà sarò io, e ti porterò a casa con me".
Lei è corsa dietro le gambe dei genitori,da dove ha continuato a scrutarmi in silenzio guardinga.
Augusten Burroughs "Cunnilingusville"
Mondadori 2007

2 commenti:

Anonimo ha detto...

conosco uno che nelle città di mare terrorizza le bambine petulanti spezzando con violenza dei grissini.
Pazzesco..!

madame ha detto...

stavi pensando ai tuoi piccoli vicini di casa gian?